Il Gallerista (Italian Edition) by Francesca De Santis

Il Gallerista (Italian Edition) by Francesca De Santis

autore:Francesca De Santis [De Santis, Francesca]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2018-02-17T23:00:00+00:00


CAPITOLO 10 - SE POI, DI NUOVO –

Vivienne diede un bacio sulla fronte di Julia e le rimboccò le coperte. Era crollata subito, la sera prima, e anche Vivienne si era lasciata andare ad una serie di sogni inquieti che non avevano nulla a che fare con Sallinger. Quel bacio apparteneva ad un momento diverso della sua vita, come se non fosse mai esistito, come se avesse fatto parte di uno di quei sogni che le provocavano orgasmi continui. Era lontano anni luce eppure così vicino da crearle disagio. Aveva ritrovato il letto completamente sfasciato ed era madida di sudore. Quella notte non aveva sognato Sallinger ma sua nonna che le leggeva una poesia vicino all’antico camino nero della casa di campagna. Aveva le mani affusolate che tenevano quella copertina verde scura e rigida. Stava recitando qualche verso del poeta spagnolo Garcia Lorca. Nel suo sogno non era bambina come sarebbe stato logico, ma era grande come ora e la fissava attenta, poggiando la testa sulla sua gamba sinistra.

Ricordava ancora qualche parola, raccontatele appena prima che si svegliasse “Non chiedermi nulla. Ho visto che le cose quando cercano il loro corso trovano il vuoto. C’è un dolore di vuoti nell’aria senza gente e nei miei occhi creature vestite senza nudo!”.

Vivienne era stata sempre molto affezionata a quella poesia. Adorava la letteratura europea, d’altronde adorava tutto dell’Europa. “Intermezzo” l’aveva raggiunta quando era tornata in America dopo la vacanza a Monaco.

Era molto strano che tutto, in quel periodo, le ricordasse quel momento della sua vita. Era convinta che ci fosse una qualche congiunzione astrale, un insieme di elementi che si incasellavano per indicarle un cambio di percorso, una sorta di deviazione.

Lo aveva avvertito la sera prima con Julia, quando era così lontana da quel dolore che vedeva espandersi negli occhi della sua amica, lo aveva avvertito quando si era confrontata col Signor Sallinger, lo aveva avvertito quando si era stupita di poter intrattenere una semplice conversazione in taxi con più apertura di quanto non credesse.

Tamponava i capelli con l’asciugamano mentre cercava di concentrarsi sull’appuntamento che avrebbe avuto quella mattina. Enrich. Tutto combaciava. Un altro Enrich in quel periodo così particolare.

Raccogliendo le idee, si rese conto che avrebbe dovuto sbrigarsi per arrivare presto alla Galleria, in un tempo tale da potersi accordare con Sallinger sulla strategia da adottare con il finanziatore tedesco. Quello che stavano cercando di fare era valutare se l’apertura di una succursale in Europa avrebbe giovato al loro prestigio oppure no. Chiaramente, avevano già preso una decisione, ma Vivienne non era totalmente convinta.

La Galleria Leonardo era unica, vantava una fama mondiale, al pari di quelle europee a scopo commerciale. Aprire una nuova sede avrebbe allontanato i clienti, abituati a spostarsi per venire a fare acquisti, come se quella lontananza non facesse che accrescerne il desiderio? Oppure avrebbe incrementato i guadagni rendendosi più raggiungibile?

Dopo mesi di riflessione, cui Vivienne non aveva preso parte, il Signor Sallinger e alcuni soci avevano considerato buona la proposta di Kpifer ed era giunto il momento di incontrarsi per conoscersi meglio ed analizzare i dettagli da inserire nel futuro contratto.



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